Che cos’è?
È un’infiammazione nervosa dovuta ad una progressiva compressione del nervo mediano sotto il legamento carpale all’altezza del polso. Cause diverse provocano una riduzione dello spazio all’interno del tunnel carpale, compromettendo la funzione del nervo.
I sintomi tipici sono parestesie (formicolii), riduzione della sensibilità dei polpastrelli delle prime tre dita e dolore crampiforme della mano fino all’avambraccio, prevalentemente durante la notte. In stadi più avanzati si può constatare una diminuzione della forza.
La diagnosi si basa su una visita specialistica di solito corredata da un esame radiologico e ultrasonografico. L’elettroneuromiografia, che viene effettuata dal neurologo, rappresenta un esame approfondito per determinare la gravità della lesione nervosa e aiutare il chirurgo della mano a scegliere la terapia più appropriata.
Come si cura?
La terapia conservativa (tutore, infiltrazione di corticosteroidi) può alleviare i disturbi, ma risulta raramente efficace sul lungo periodo. L’intervento chirurgico consiste nell’apertura del tunnel carpale per decomprimere il nervo. L’operazione viene eseguita di solito ambulatorialmente, con tecnica aperta oppure endoscopica.
Tecnica aperta
Dopo l’intervento si consiglia l’utilizzo di un tutore per circa 2 settimane, fino a quando verranno tolti i punti. Durante la riabilitazione, il paziente è di regola seguito da un’ergoterapista. L’incapacità lavorativa, che dipende dal tipo di attività professionale svolta, può variare mediamente dalle 3 alle 6 settimane.
Il tunnel carpale, podcast trasmissione RSI Rete 3 del 27.5.2014